venerdì 19 agosto 2011

I figli prima, il matrimonio poi


FILIPPINE - Nuove ragioni di preoccupazione per il Papa, dalle amate Filippine, unica roccaforte cattolica nel cuore dell’Asia buddista e musulmana: l’istituzione, il sacramento, del matrimonio attrae sempre meno coppie eterosessuali. Lo conferma l’Ufficio Nazionale di Statistica di Manila, che ha rilasciato in questi giorni le sue analisi del Censimento 2008, l’ultimo tenuto nel Paese del SudEst asiatico. Il numero delle famiglie di fatto, le coppie cioè che decidono di convivere senza sposarsi, è in crescita, e desta una certa impressione la percentuale dei nuovi filippini nati fuori dal matrimonio: oltre 37 bambini su 100 - sui 1.78 milioni partoriti nell’anno della rilevazione - erano figli di madri non coniugate, il 12,5% in più dell’anno precedente. Cifre su cui meditare per la potentissima Chiesa Cattolica, che anche in questo campo sembra perdere progressivamente contatto con la realtà di una società civile che sta cambiando i propri valori e modelli di vita. “Molte coppie decidono semplicemente di mettersi insieme e convivere, e pensano a sposarsi solo dopo avere fatto 4 o 5 figli” ha dichiarato all’agenzia AFP la signora Nene Baligad, responsabile della sezione matrimoni dell’Ufficio Statistiche. “Non si può dire che lo facciano per ragioni pratiche, perché oggigiorno ci si può sposare anche senza spendere cifre folli”. Otto filippini su 10 si dichiarano fedeli cattolici e, dopo il recente referendum che ha approvato l’introduzione del divorzio a Malta, il Paese asiatico è rimasto uno dei due soli Stati al mondo dove la fine legale del matrimonio non è permessa (l’altro è il Vaticano...). Ci si sposa di meno, forse, anche perché non si può divorziare?

Nessun commento:

Posta un commento