sabato 27 agosto 2011

Krishna e il Terzo Sesso

La vincitrice del concorso "Miss Koovagam 2011"
INDIA - Il villaggio di Koovagam, nel Distretto di Lillupuram (Tamil Nadu) è considerato la capitale asiatica - e forse mondiale - dei transgender, di chi cioè non si identifica con il sesso (maschile o femminile) attribuitogli alla nascita sui documenti medici, dallo Stato Civile o dalla famiglia. In India, dove vive - mostrandosi pubblicamente - una numerosa popolazione del cosiddetto Terzo Sesso, le hijra, le differenze e “anomalie” di genere sono relativamente più tollerate che in altri Paesi del Continente (con le positive eccezioni delle Filippine e della Thailandia). Questa accettazione di fatto è addirittura riconosciuta per legge nel Tamil Nadu, lo Stato più progressivo e liberale in materia, dove nei censimenti si può dichiarare di essere maschi (M), femmine (F) o, appunto, transgender (T). E proprio in Tamil Nadu si tiene ogni anno il Festival di Koovagam, la più famosa manifestazione pubblica dell’orgoglio tansgender. Per 18 giorni, nel mese di aprile, questo piccolo e altrimenti anonimo centro rurale apre le sue porte alle hijra provenienti da tutto il Paese per un evento colorato e festoso, che trova le sue radici nelle leggenda epica hindu del Mahabarata e che celebra uno dei più famosi accoppiamenti (anche sessuali) tra un uomo e un dio, per l'occasione in versione transgender. Parliamo del mitico matrimonio del dio Krishna - in sembianze femminili - con il guerriero Aravaan che, destinato al sacrificio per ottenere l’agognata vittoria sui malefici Pandava, aveva richiesto, prima di morire, il privilegio di sposarsi e di consumare una notte d’amore. E proprio a ricordo di quest’unione “divina”, e in onore a Krishna, il culmine del Festival di Koovagam è rappresentato dal “matrimonio” collettivo e simbolico dei transgender con Aravaan, celebrato al tempio hindu di Koothandavar con la benedizione dei sacerdoti locali, e seguito da grandi festeggiamenti. Il Festival del Tamil Nadu - che oggigiorno si conclude con l'elezione di "Miss Koovagam" - offre a questa minoranza indiana, costretta spesso a prostituirsi per trovare mezzi di sostentamento, un’occasione pubblica per rafforzare i legami tra le varie “case” o comunità nelle quali le hijra vivono, unici luoghi di autodifesa, affetto, aiuto e solidarietà pratica. Spesso raccolte attorno a una “guru” (maestra, guida) - una di loro con più esperienza e più in avanti con l’età - le hijra negli ultimi anni hanno iniziato ad acquistare visibilità, coraggio e coscienza di sé, anche grazie all’aiuto di numerose organizzazioni della società civile, ONG e agenzie ONU che hanno dato vita a progetti per l’educazione e il sostegno materiale, soprattutto rivolti agli elementi più deboli come i bambini e i giovanissimi del terzo sesso che, respinti dalle famiglie ai primi “sintomi” di differenza, finiscono inevitabilmente per le strade a mendicare o a farsi sfruttare sessualmente da adulti senza scrupoli.

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