giovedì 18 agosto 2011

Il Cattivo Pastore

Lettura dei giornali al mercato della frutta di Kuala Lumpur
MALAYSIA - Il cammino verso l’evoluzione dei costumi in Asia è fatto, a volte, anche di strappi, piccole e grandi prove di forza, gesti simbolici e aperte provocazioni. Quando poi il protagonista è un uomo di Chiesa, di etnia mista e originario di un Paese conservatore e musulmano come la Malaysia, si può star certi che la notizia sia destinata a fare un certo rumore. È il caso che vede protagonista Ou Yang Wen Feng, cinese-malese e pastore della progressista Metropolitan Community Church, una congregazione vicina alla comunità LGBT di New York City, negli Stati Uniti. Il reverendo Ou, 41 anni, già conosciuto negli USA e nella nativa Malaysia per le sue battaglie a favore di gay, lesbiche e transgender, ha pubblicamente annunciato di voler convolare a nozze con il suo partner di due anni, l’afro-americano Phineas Newborn III, produttore di musical a Broadway. La decisione di Ou, da anni residente a New York, non avrebbe di per sé suscitato troppo clamore fuori dai confini della città americana, dove i matrimoni gay sono legali e ormai (quasi) un evento quotidiano, se il sacerdote non avesse scelto come data della cerimonia il 31 agosto (giorno dell’Indipendenza della Malaysia) e non avesse annunciato l’intenzione di ripetere la festa di nozze anche a Kuala Lumpur. La notizia, rimbalzata immediatamente sui siti web della piccola ma battagliera comunità LGBT malese, ha inevitabilmente attirato l’attenzione di alcune personalità politiche e religiose musulmane del Paese del SudEst asiatico, in prima linea nel fronteggiare la decadenza dei costumi morali. Le critiche rivolte al pastore e al suo "matrimonio contro-natura" hanno subito trovato eco nei mass media conservatori malesi. Il popolare giornale “Utusan Malaysia”, considerato vicino al partito di maggioranza UMNO, da sempre al potere a Kuala Lumpur, ha dato ampio spazio alle proteste e ha preso posizione con un duro editoriale, condannando “i tentativi quotidiani di distruggere il nostro sistema di valori, tra quali ora l’aperta sfida del pastore Ou”. Il giornale ha invitato le autorità malesi ha impedire con la forza, se non le nozze newyorchesi, almeno la festa in Malaysia e ha lanciato un appello al Governo ad affrontare “aggressivamente” questo tipo di problemi, contrastando “chi coltiva una cultura perversa” che rischia di diffondersi tra i giovani. “Se negli anni ’60 eravamo minacciati dall’ondata della cultura hippy occidentale” ha avvertito l’editorialista Awang Selamat (uno pseudonimo), “un’influenza ancora più pericolosa sta cercando ora di infiltrare il nostro sistema, provando a fare breccia nella fortezza della nostra Fede.” Nonostante le accuse e le minacce, il pastore Ou - prima figura pubblica malese a fare ‘coming out’ in materia di omosessualità - non sembra intenzionato a fermarsi e ha confermato il matrimonio. Per la festa di nozze, a Kuala Lumpur si prevedono fuochi d’artificio...

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