sabato 20 agosto 2011

Bella presenza cercasi

INDONESIA - Con l’avanzare del capitalismo in salsa occidentale nei più remoti angoli dell’Asia, anche i riti commerciali e i modelli pubblicitari “moderni” hanno avuto un’impressionate e rapidissima diffusione. Tutti gli shopping center del Continente, sorti come funghi e divenuti i nuovi centri di aggregazione della piccola e media borghesia (ma non solo), hanno i loro settori espositivi comuni dove vengono organizzati show musicali, vendite promozionali speciali e dimostrazioni al pubblico. Inevitabile, dunque anche l’affermazione del fenomeno delle ragazze-immagine e delle standiste o, come vengono chiamate da queste parti, “Sales promotion girls”, meglio conosciute con l’acronimo SPG. Come le loro colleghe occidentali, le SPG asiatiche vengono assunte dalle società o dalle agenzie pubblicitarie per “accompagnare” e, sempre più spesso, illustrare le caratteristiche dei prodotti al pubblico. In gran parte studentesse in cerca di un lavoro part-time per pagarsi i corsi o qualche spesa voluttuaria, le SPG asiatiche vengono arruolate in base alla bella presenza e alla capacità di socializzare e interessare i potenziali compratori. Sorrisi smaglianti, dunque, e parlantina sciolta, oltre a un fisico attraente. In Indonesia, come in altri Paesi asiatici, dove i canoni della bellezza femminile - anche quelli - stanno evolvendo verso modelli sempre più occidentali (pelle bianca, occhi grandi e colore dei capelli non necessariamente naturale), le ragazze vengono selezionate dalle agenzie secondo criteri conseguenti. Secondo il quotidiano Jakarta Post, che ha condotto un’inchiesta in materia, esistono due categorie di SPG, basate soprattutto sull’altezza: una fascia A (ragazze dai 165 centimetri in su e magre, pelle senza segni, capelli lunghi) e una fascia B (ragazze con altezza minima di 160 centimetri, dal viso gradevole). Le standiste del primo livello vengono abitualmente preferite dalle grandi società, che possono pagare meglio, e vengono utilizzate per promuovere automobili, sigarette e altri prodotti “maschili”. Le seconde trovano più facilmente contratti per presentare cosmetici e articoli casalinghi. Le hostess - età compresa tra i 18 e i 26 anni - lavorano in turni di 8 ore e guadagnano una paga base sulle 400 mila rupie (33 euro) per la fascia A, e 300 mila rupie (25 euro) per la B. Le agenzie più solide chiedono alle ragazze di seguire brevi corsi sui prodotti che dovranno pubblicizzare, istruendole sul target desiderato, il tipo di clientela alla quale le aziende intendono rivolgersi. Come in Occidente, il mondo delle standiste e delle hostess non è sempre così professionale e anche in Asia il confine tra ruolo di ragazza-immagine e altre attività può diventare più sfumato a seconda del livello e delle richieste delle agenzie. La materia prima non manca, in Paesi come l’Indonesia dove la disoccupazione giovanile e tra le donne è ancora altissima, la competizione per questo tipo di lavori è fortissima, con migliaia di domande presentate ogni giorno da ragazze spesso condizionate dai modelli televisivi ormai totalmente occidentalizzati, che vedono in un impiego da SPG una piccola ribalta per uscire dall’anonimato.

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